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Comunicare oggi #16

Pedalando in bicicletta...

Chi di voi ha seguito gli editoriali della Net, forse ricorda che in “Comunicare oggi #12” avevamo parlato di smart working, in particolare di quanto si fosse rivelata un’esperienza positiva e dell’importanza di non lasciarci sfuggire l’occasione di rendere questa nuova metodologia di lavoro stabilmente attiva anche in futuro.

E così come annunciato, abbiamo deciso di proseguire il lavoro agile con 3 mezze giornate a settimana e devo ammettere che ancora “non è morto nessuno” .

Ci vuole coraggio per prendere certe decisioni e tanta fiducia nei propri colleghi, quella fiducia che spesso ci rende maggiormente responsabili. A pensarci bene mi sembra di tornare indietro nel tempo quando si faceva di tutto per stare a casa da scuola, magari ricorrendo al classico “fogone” di nascosto dai genitori, poi una volta raggiunta la maggiore età e il “potere” di firmare autonomamente le giustificazioni, ecco che paradossalmente non si saltava neanche un giorno di scuola.

Insieme allo smart working anche la vita in ufficio ha ripreso il suo ritmo. La cosa più bella è senz’altro scambiare due chiacchiere con i colleghi la mattina, prendere il caffè tutti insieme e ridere sui vari aneddoti che ogni professione e i suoi clienti portano con sé. Momenti di condivisione sacrosanti che andrebbero onorati ogni giorno, perché allentano le tensioni, ridimensionano le ansie eccessive legate alle performance e salvaguardano dal rischio di tornare alla modalità pre-lockdown fatta di ritmi serrati e nevrotici per incastrare tutto in 12 ore circa.

La voglia di concedersi un mood più sostenibile e più rilassato parte dalla scelta di come affrontare il tragitto casa-ufficio e viceversa, dove tutti vorrebbero viaggiare in auto come missili e alla fine si resta imbottigliati nel traffico, nervosi, stanchi e intolleranti verso tutto e tutti.

Ecco, questa cosa potevamo cambiarla e lo abbiamo fatto!
Vuoi che le giornate sono ancora belle e discretamente lunghe, vuoi che finalmente mia figlia va a scuola in bici da sola, ecco che il tragitto casa-ufficio-casa è diventato un momento di relax e piacere.
Come? Pedalando in bicicletta!
È incredibile, ma anche se abito ad un paio di km dall’ufficio, prima del lockdown per me affrontare il tratto da casa all’ufficio pedalando, anziché seduto comodamente in auto è sempre stato un ostacolo insormontabile.

Oggi fa parte delle mie nuove e buone abitudini.

Pedalare rappresenta anche un’opportunità di relazione e di contatto con il proprio territorio. Dico questo perché viaggiare in auto significa restare chiuso in un abitacolo dove la tua unica compagnia è la radio o peggio le prime telefonate della giornata (rigorosamente in vivavoce) mentre in bici non passa un giorno che non mi fermi almeno 2 o 3 volte per salutare conoscenti, per una chiacchiera veloce o per un buon caffè con qualche amico con i miei stessi orari.
Poi esistono le coincidenze (esisteranno poi?) e in men che non si dica accanto a me sfreccia la mia collega Monica che essendo più allenata di me mi sbeffeggia con sorpassi “irraccontabili”.
Anche tu in bici? “Sì Andre, fin che il tempo tiene continuo, perché mi rilassa e mi godo il tragitto”.

Alla fine questo 2020 così strano e difficile ci ha già lasciato qualcosa di nuovo positivo: siamo diventati un po’ smartworking, più greenworking e magari macinando chilometri in bicicletta la Net Impennerà.

[Andrea Fiore]

Pedalando in bicicletta

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